SUB / Lo spettacolo-terapia di Paolo Fattorini

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E’ stato un incontro illuminante quello cercato, inseguito e poi consolidato fra Paolo Fattorini, musicista polistrumentista, compositore e produttore e Paolo Cacciato, manager, imprenditore ed editore musicale alla guida di Garden Blaze, co-ideatore di CONThiene Festival – rassegna internazionale di musica arte e cultura contemporanea. Un viatico conoscitivo rafforzato poco a poco dalla presa di consapevolezza reciproca di quanta qualità e professionalità fossero riposte da parte di ciascuno nel proprio impegno creativo, artistico e manageriale.

Una collaborazione che raggiunge un obiettivo performativo importante e che valorizza in una chiave di promozione e distribuzione il progetto SUB – così parafrasato dallo stesso Fattorini nei termini di finalità artistica: “…non volevo che la mia musica fosse solo intrattenimento, piuttosto un’arte per trattenere informazioni…”

Ed è con questa premessa che l’artista interpreta il ruolo di un sub interdimensionale che si immerge negli negli abissi del proprio inconscio. E’ la rappresentazione del percorso terapeutico di recupero della propria identità emotiva che Fattorini mette in scena tra rock d’atmosfera con testi in latino classico, installazioni, proiezioni e teatro d’avanguardia.

Un progetto che eredita la forza comunicativa ed evocativa della musica di Fattorini e la sua esperienza internazionale, distintiva nella produzioni che firma. Fattorini vive e lavora tra Roma e Berlino, polistrumentista, compositore, produttore, autore, documentarista, nel 1991 inizia ad esibirsi nei club della capitale con la sua prima band gli Ulter, ma consegue i primi successi dal 1999 anno in cui vince il festival “A Voice For Europe” in onda su TMC, ed​ è anche vincitore di “Sanremo Rock Festival & Trend” RaiUno nel 2002Pubblica alcuni singoli per la Emi che trovano spazio sui maggiori network nazionali, partecipa a svariate trasmissioni televisive e tour promozionali in tutta Italia.

Produce e scrive per altri artisti, fonda una società di produzione a Berlino e realizza documentari d’inchiesta​ che lo portano ad essere uno degli artisti più complessi della scena musicale nazionale. Appassionato studioso di psicanalisi, esoterismo, simbologia e costellazioni famigliari, pubblica nel 2011 il progetto “Padre, la conoscenza è di tutti 1+”, prima parte della trilogia incentrata sui ruoli genitoriali e le dinamiche famigliari identificate come le matrici delle dinamiche societarie, manifeste ma soprattutto occulte.

Il rapporto che Fattorini ha con la lingua latina è stato per me illuminante e profondamente apprezzato – spiega Cacciato. Il fatto di poter legare una produzione musicale già valevole e apprezzabile, con un contesto composito di fruibilità come SUB –, che divenga sintesi di live performing di grande qualità, ma anche interpretazione e performance d’arte con una tensione al teatro d’avanguardia, mi hanno conquistato.

Il percorso di ricerca, sperimentazione e infine produzione e distribuzione musicale in latino è iniziata tempo fa quasi ad evocare il bisogno di tornare ad una lingua comune, sacrale e dal profondo potere evocativo, in grado di scandagliare le complessità dell’animo dell’uomo di qualsiasi società e tempo. L’ultimo singolo uscito lo scorso febbraio dal titolo Sustine Impetum è un inno alla libertà e alla capacità di ri-emergere con una propria identità e forza al di là delle costrizioni che tempo, luoghi e sistemi convogliano sul singolo.

Se si parla di emersione, significa che in questo percorso musicale iniziato con il progetto Mater, si percorre un viaggio nell’inconscio, quasi a ritroso, dalla vita, all’origine, facendo della propria mente e anima terreno di esplorazione e di lotta. Da questo viaggio prende forma la volontà di narrare l’immersione in uno spettacolo evento: SUB –.

Perché Sub –? un prefisso di origine latina che rivela la volontà di portare in superficie tutto ciò che è sotterraneo e invisibile, per rendere cosciente e potabile quella parte della creazione che ci hanno educato a chiamare destino. – conclude Fattorini.

Lo spettacolo prende vita in una struttura mobile dentro cui l’artista performa dal vivo in dialogo con sé stesso, intersecato da ricordi, parole, simboli che appaiono come proiezioni sulla superficie della struttura involucro, a rimarcare, in un interazione continua, il significato dei testi in latino rendendoli fruibili e ancor più presenti nella regia visiva dell’azione.

Paolo Fattorini in SUB – è rappresentato da Paolo Cacciato – Garden Blaze e distribuito da ASGProduzioni Milano divisione specializzata di ASG Italia per le produzioni sulle nuove forme di teatro e attiva in moltissime collaborazioni internazionali fra Europa e Asia.

Ecco un video teaser di uno dei brani / momenti dello spettacolo.

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Nathalie In tour: Da Milano a Seoul le distanze si superano con l’arte e la partecipazione.

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#CrossingDistances un hashtag che oltre a titolare l’ultimo tour musicale di Nathalie in partenza settimana prossima da Milano, è un vero e proprio manifesto artistico per la cantautrice italo-belga, da tempo impegnata fortemente in ambito sociale sul tema della diversity.

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Superare distanze è come abbracciare un viaggio alla scoperta delle diversità – ci spiega la cantautrice – caratteristiche che rendono scenari lontani e persone davvero speciali nella loro unicità; basta dialogare, consapevolmente, nel segno che tale incontro può lasciare nella crescita di ognuno di noi. Basta voler e sapere ascoltare.

La musica è lo strumento con cui parlo di me, mi faccio conoscere, supero spazi e trovo nella conoscenza dei reciproci limiti e diversità ciò che rende ognuno di noi, creatura unica e speciale. La distanza è ricchezza, soprattutto quando vi è dialogo e scambio nella consapevolezza di quanto importante possa essere “conoscere” prima di giudicare – spiega Nathalie nella sua intervista di presentazione del Tour.

La musica è, certamente, la grande protagonista di questo viaggio, con un focusing promozionale forte sull’ultimo album “Into The Flow” pubblicato lo scorso anno, ma l’incontro-ascolto ruota non solo intorno al repertorio pensato per il pubblico che seguirà la programmazione live, ma anche nella prospettiva di partecipazione diffusa che renderà i fan protagonisti attivi di ogni tappa insieme a Nathalie.

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La sharing perspective di #CrossingDistances è stata proposta da ASGProduzioni e da Paolo Cacciato manager della cantautrice per l’international tour. L’idea è di presentare, insieme alla partecipazione ai live sulle varie tappe, anche occasioni di incontro con l’artista in proposte di viaggio organizzate in Italia e all’Estero. Il tema del viaggio sarà condiviso con momenti aggregativi e tematici raccontati attraverso i canali social ufficiali di Nathalie.

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ASGProduzioni è da anni impegnata nella produzione e promozione di progetti culturali e performativi di spessore internazionale fortemente basati sul dialogo interculturale soprattutto fra Occidente e Oriente.

Si parte da Milano il 17 settembre con la tappa in Corte dei Miracoli, storico spazio di Via Mortara in zona Porta Genova da alcuni anni divenuto circolo polivalente su tema arti e cultura grazie all’instancabile lavoro dell’Associazione La Tigre di Carta.

La scelta non è casuale perché la dimensione partecipativa giovane e di dialogo sul tema interculturale di cui il tour si fa portavoce è una proiezione ben sperimentata in Corte dei Miracoli, già residenza artistica di ASGProduzioni.

Il concerto sarà appunto preceduto da un Meet&Greet a tema con cui Nathalie incontrerà i propri fan e li coinvolgerà a partecipare attivamente alla campagna social  #CrossingDistances durante un aperitivo a tema.

Il primo confine da superare fa nome Corea e ospita la tappa di Seoul, dove Nathalie è stata invitata in qualità di ambassador artistico per l’inaugurazione dell’undicesima edizione dell’Italian Film Arts Festival che si terrà il 27 settembre presso Spazio Monaco nel quartiere di Gangnam nel pieno centro della capitale coreana.

Importante e bellissimo che la creatività e la musica italiana in questa nostra edizione sia rappresentata da una giovane donna come Nathalie. Un’artista che ho seguito e apprezzato per carisma, talento ma anche forte impegno artistico nella società contemporanea spiega la direzione artistica del Festival la prof.ssa Lanki Jung.

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E’ la prima esperienza in Oriente per l’artista di Roma che proseguirà nel suo tour – dialogo in Giappone a ottobre, con alcune attività di ricerca musicale, artistica ma anche di sperimentazione performativa con musicisti giapponesi, dove il tema dell’incontro con culture lontane e del viaggio sara’ ben condiviso e valorizzato.

L’autunno sarà poi all’insegna di tappe europee dove i live saranno rafforzati da opportunità di viaggio organizzati e incontri con l’artista: per tutti i fan di #CrossingDistances la narrazione sarà così inclusiva del contributo partecipativo di ognuno e diffusi in una campagna di comunicazione supportata da ACT Agency Milano e da Boonga Web per le campagne social

Per Info sul tour internazionale asgproduzioni@asianstudiesgroup.net

Booking data del 17 Settembre a Milano info@latigredicarta.it o vendita online

Meccanismo Jukebox, oltre la frontiera del palcoscenico.

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Un’esperienza performativa che vuole essere prima di tutto un esperimento – manifesto su una nuova necessità di fare Teatro. Con questa ambizione prende forma in queste settimane il prologo di Meccanismo Jukebox  nella regia di Luca Andreini che con il team di Teatro Nuovo di Bergamo TNB rilancia con carisma l’intraprendenza della più giovane compagnia teatrale di Italia da lui fondata nel 2011.

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E’ un lavoro che nasce da un pentagramma, escamotage artistico per raccontare la difficoltà dell’essere pubblico, ma anche dell’essere performer oggi – spiega Andreini – con Elisa Giorgio e Leda Kreider portiamo in debutto un progetto che mira a scardinare la posizione di “spettatore” e nello stesso tempo a spronare maggiormente l’indole e l’essenza dell’ attore, pronto ad accogliere una prospettiva performativa sempre diversa in una sfida anche professionale oltre che artistica. Andiamo in scena in uno spazio non convenzionale per poi ricostruire con il pubblico il valore e la sacralità del palcoscenico. 

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La proposta è piaciuta moltissimo a Paolo Cacciato che accompagna il progetto nella co-produzione e distribuzione targata ASGProduzioni, etichetta indipendente con cui Garden Blaze collabora da anni nella segnalazione di talenti e progettualità.

“Mi ha entusiasmato la possibilità raccontata da Andreini di vedere lo spettatore protagonista di una scelta narrativa così come se l’attore fosse in balia di un Jukebox proponente quattro titoli che riportano la mente al mondo fiabesco – spiega il produttore –  lo trovo accattivante perché pluralizza il contenuto e valorizza il lato di preparazione dell’attore che, di fatto, va in scena senza sapere chi andrà a interpretare. 

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Il debutto di Meccanismo Juxebox si terrà il 19 Aprile presso Spazio Fase ed è l’occasione per segnalare l’inizio di collaborazione fra ASGProduzioni e Teatro Nuovo di Bergamo all’interno di un contesto che ha conosciuto un recupero strutturale e di contenuto di grande valore da parte di iniziativa privata.

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In questo debutto Spazio Fase vede opportunità per lanciare una progettualità più ampia a tema Arti Performative nella collaborazione con le produzioni coinvolte per l’anno 2019/2020.

Il Meccanismo coinvolge quattro storie “Uccidiamo tutti una volta nella vita” (Ovvero Peter Pan di James Barrie), La Cura (ovvero Cenerentola di Basile) Pace a te Fratello mio (Hansel e Gretel dei Fratelli Grimm)  e per finire Alice (da Alice nel Paese delle meraviglie dei Fratelli Grimm).

Il Jukebox prenderà forma grazie a un percorso illustrato da Maria Saporito, visual artist per TNB che avvicinerà gli spettatori ad un incipit sulle fiabe proposte attraverso una pubblicazione denominata “Meccanismo Spoiler”. Con Maria ci siamo trovati benissimo e lei ha colto perfettamente la necessità di proiettare gli spettatori in suggestioni visive in grado di solleticare oltre alle parole la curiosità sulla scelta di cosa vorrebbero vedere performato – spiega Luca Andreini. –  e si tratta di un prodotto editoriale con cui vogliamo caratterizzare in maniera indelebile il nostro Jukebox teatrale.

Il progetto per particolare conformità creativa è stato ammesso alla sesta edizione di Switch on Your Creativity, acceleratore sulla creatività giovanile per la sezione Spettacolo ed  sostenuto nella realizzazione da Piattaforma CAI Fondo per la Creatività Arte e Innovazione sviluppato da ASGProduzioni.

 

 

Fushikaden vince il primo premio alla critica IX edizione Teatro Nudo Teresa Pomodoro

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“Per la sua straordinaria capacità di fondere e intrecciare il patrimonio occidentale e quello orientale, arti e discipline diverse” con queste parole la presidente dello Spazio Teatro Noh’ma,  Livia Pomodoro ha annunciato l’assegnazione del primo premio alla Critica del concorso internazionale Teatro Nudo di Teresa Pomodoro, nona edizione, a Fushikaden, tenka no emotions, per la regia di Paolo Cacciato, da un’idea di Paolo Cacciato e Piera Rossi in una produzione Asian Studies Group.

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Il premio è stato conferito da una prestigiosa giuria internazionale di esperti, presieduta da Livia Pomodoro e formata da Eugenio Barba, Lev Dodin, Ruth Heynen, Ludovic Lagarde, Statis Livathinos, Enzo Moscato Lluís Pasqual, Tadashi Suzuki, Oskaras Korsunovas, Peter Stein.

3-64Fushikaden narra di un percorso interculturale di incontro attraverso le emozioni umane sotto vesti eterogenee, attraverso un dialogo dinamico tra la recitazione tipica del Teatro Noh giapponese e stimoli provenienti dal teatro europeo di Prosa, il tutto armonizzato su ritmi tradizionali giapponesi e rafforzato dalla gestualità del teatro danza contemporaneo. La regia di Paolo Cacciato ha saputo far dialogare due mondi distinti, come quello occidentale e quello orientale, in un continuo scontro-incontro fatto di movimenti, suoni e colori.

Fra gli interpreti coinvolti sul palco del Noh’ma, la protagonista Nana Funabiki e il co-protagonista Michele Gorlero, la pianista Yuna Saito e la soprano Mai Inaba insieme al baritono Taisho Kato, da Giappone sono stati invitati direttamente due professionisti provenienti dal mondo delle percussioni e dei taiko Tsuyoshi Maeda e Masayuki Sakamoto insieme al gruppo di performers di Taiko Lecco (Chiara Codetta Raiteri, Samuele Galimberti e Tobia Galiberti coinvolto anche come pianista in una bellissima scena di dialettica strumentale fra Taiko e Piano). Il design luci è di Christian Laface, i costumi di Giulia Bonaldi e le scenografie rappresentate dalle sculture di Codice Bianco Makoto.

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Fushikaden rappresenta la prime produzione teatrale di Asian Studies Group nell’attività di ASGProduzioni e segna un rinnovato e forte coinvolgimento dell’associazione specializzata in orientalistica in Italia a perseguire un attento lavoro di selezione, creazione, produzione e distribuzione di diversi prodotti d’arti performative, non solo quelli che coinvolgono direttamente il dialogo interculturale occidente e oriente.

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“Siamo estremamente soddisfatti del riconoscimento” – spiega Paolo Cacciato – ” trattasi di un progetto d’avanguardia che coinvolge linguaggi artistici estremamente diversi accomunati in questo spettacolo da una funzione meta-linguistica con l’obiettivo di raccontare l’univocità delle emozioni in società e culture anche così differenti e lontane, un messaggio che, oggi ancor più di ieri, vuole essere un manifesto di coesione interculturale in una società contemporanea ormai fortemente globalizzata”

Fushikaden, tenka no emotions (Lo spirito del fiore e le emozioni del mondo) dopo tre repliche a Milano riprende la propria attività di promozione per la messa in scena su altri teatri e spazi performativi.

Terra Matta di Panzeri: straordinaria carica espressiva. La vita di un uomo documenta la storia

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Terra Matta di Stefano Panzeri, in scena il 3 marzo prossimo, rappresenta la terza tappa nella rassegna d’arti performative “La Parola nel Segno” realizzata da ASGProduzioni (divisione di produzione artistica di Asian Studies Group Italia) all’interno del progetto di raccolta fondi #PiattaformaCAI – Fondo per la Creatività Arte e Innovazione, in Fondazione Luciana Matalon a Milano.

TERRA MATTA (1899-1918) è il racconto in prima persona dell’immane e intimo sforzo di emanciparsi e sopravvivere alla miseria; la vicenda umana del protagonista scorre in un intreccio straordinario di grande e piccola storia sullo sfondo della poverissima Italia rurale di inizio secolo, sorpresa e dilaniata dalla Grande Guerra, l’Italia della gioventù sacrificata, l’Italia delusa da una vittoria “fragile”.

E’ autobiografia di un bracciante siciliano di inizio secolo, scritta in sette anni, tra il 1968 e il 1975 su una vecchia Olivetti. Si tratta di un’opera monumentale: 1027 pagine a interlinea zero, senza un centimetro di margine superiore, nè inferiore, nè laterale.

Il lessico è terreno di sperimentazione, di colorismo e di sostanza nel marcare con forza i ricordi di Vincenzo Rabito, un fiume in piena travolge gli spettatori nel vivido ricordo di momenti che hanno segnato il dramma di una storia personale che diviene emblema di un ventennio.

Dopo Memoria ed Emozione ecco che è la Storia ad essere protagonista di un dialogo eterogeneo, contornato da accenni divertenti ma anche da toni spiazzanti e drammatici,  in quello che è uno spazio  fortemente adatto all’intimismo attore – pubblico.

Ne “La Parola nel Segno”, questo dialogo quasi sussurrato  si realizza attraverso delle fermate che in ogni spettacolo, delineano e rischiarano i contorni del viaggio espressivo intrapreso, legandone immagini e sensazioni come in una grande mappa. Segni in grado di far vacillare i confini delle nostre sicurezze, spiega Paolo Cacciato, direttore artistico della rassegna, stimolando il pubblico ad una riflessione che contestualizzi e motivi le scelte performative selezionate.

 

Terra Matta affascina chiunque abbia la pazienza di resistere allo shock del lessico e della grammatica strana, all’inizio quasi incomprensibile; coinvolge come un diario personale e al contempo come un grande documentario, restituendo la sensazione di vivere il “dietro le quinte “ di avvenimenti che segnano con la loro importanza la nostra storia, ma che proprio per la loro grandezza, spesso vediamo come lontani, isolati in un tempo che non è più, che non ci apparitene.

Per prenotare posti e confermare la presenza a Terra Matta in Fondazione Luciana Matalon il 3 marzo dalle ore 17.30 (ingresso dalle 17.00) è necessario compilare il format seguente o inviare un’email a info@asianstudiesgroup.net Rif TerraMatta